Blogtour "Ti va di ballare" di Jonah Lisa Dyer e Stephen Dyer: Recensione



Megan McKnight non è esattamente la più femminile e mondana delle ventenni di Dallas. A dirla proprio tutta, la moda non le interessa per niente, né le potrebbe importare meno il suo aspetto fisico. E, soprattutto, non ha la minima idea di come relazionarsi ai ragazzi della sua età. Fino a questo momento della sua vita, infatti, si è concentrata su altro. Lo studio, i cavalli e... il calcio. Il suo sogno, infatti, è entrare nella squadra Olimpica under 23, ma tra lei e questo ambizioso obiettivo si mette di mezzo la madre. La donna, nel tentativo di riacquistare un prestigio sociale ormai perduto, a sua insaputa la iscrive al Ballo delle debuttanti. Questo significa che tra un allenamento e una partita di calcio Megan dovrà trovare il tempo per lezioni di portamento e di ballo, serate di beneficenza e balli preparatori al Debutto in compagnia di promettenti e bellissimi ragazzi (e magari, perché no?, possibili fidanzati). Iniziato di malavoglia per accontentare la madre, questo "viaggio" in un mondo di formalità, lustrini e buone maniere sarà l'occasione per lei di fare esperienze mai pensate prima e di imparare ad andare oltre i pregiudizi...



Ciao a tutti!
Questa è la mia prima recensione, quindi, vi prego, siate magnanimi con me! Come dice sempre la mia nonna, “nessuno nasce imparato” e, poi, io sono una che apprende in fretta, quindi ho buoni margini di miglioramento per il futuro. Ma entriamo subito nel vivo della questione, che, nello specifico, non è affatto complicata. Anzi, oserei dire, come, d’altronde, si evince dalla trama, che sia di una semplicità quasi disarmante, perlomeno in apparenza… E sì, perché devo ammettere che, all’inizio, e facile lasciarsi fuorviare dalla descrizione di questo libro, che riporta, sostanzialmente, alla più classica delle storie – per non dire “trita e ritrita” -, quella del bruco che diventa farfalla. Così, ho iniziato la sua lettura senza particolare entusiasmo e un notevole quantitativo di pregiudizi, forse, tanti quanti quelli che Megan, la protagonista, nutre nei confronti del percorso che sarà costretta ad affrontare per diventare una perfetta debuttante. Tuttavia, non avevo fatto i conti con un particolare per nulla trascurabile: questo romanzo è scritto da Jonah Lisa e Stephen Dyer, una coppia di sceneggiatori parecchio acclamati in quel di Hollywood. Insomma, non esattamente i primi venuti. Ed è stato proprio questo a fare la differenza.
Jonah Lisa e Stephen sono talmente talentuosi, da esser riusciti a rendere una storia, che aveva tutte le carte in regola per dimostrarsi un tripudio di banalità, in un racconto esilarante, oltremodo piacevole, ricco di spunti interessanti e con la giusta dose di romanticismo che, ovviamente, in un romance non può mancare. Come non possono mancare i colpi di scena, qui inseriti con la maestria di chi sa che cosa sta facendo. E, vi assicuro, che non è niente affatto scontato di questi tempi, in cui ci si imbatte soventemente in autori che, pur di donare un po’ di “pathos” alle loro “creature”, non si lesinano di certo nell’inventare scenari improbabili, che rasentano, addirittura, il ridicolo.
Le fila di tutto il romanzo si muovono attorno alla protagonista, Megan, appunto. Un personaggio costruito ad arte. A tratti geniale. Per nulla politicamente corretta, sfrontata, irriverente, goffa al punto giusto – anche se non alla “Bridget Jones”, per intenderci. Lei non è frustrata -, ma anche forte, volitiva, intraprendente. Semplicemente adorabile. È facile immedesimarsi in lei. Persino io, che, in generale, depreco lo sport in ogni sua forma e, tendenzialmente, mi trovo più a mio agio tra party, sedute dal parrucchiere e tè con le amiche, ho provato una forte empatia nei suoi confronti. Perché, dopotutto, per ognuna di noi sarebbe difficile calarsi in un mondo che non ci appartiene, qualunque esso sia, e sapere di doverlo fare, per forza, se si vuole salvaguardare qualcosa che ci sta molto a cuore…
I personaggi secondari, vengono presentati in maniera impeccabile e, per quel che è consentito, realistica. Julia, la sorella gemella di Megan, è un sogno ad occhi aperti, per chi, come me, ha dovuto subire per tutta la vita le “angherie” di una sorella, davvero poco accomodante – Maura, lo sai che ti voglio bene comunque, vero? - . Poi ci sono i genitori, Angus e Lucy, lui l’ho amato immensamente, lei… Beh, lei un po’ di meno. E Ann Foster, “l’insegnante di buone maniere”, il genere di personaggio “positivo” per il quale impazzisco nei romanzi, come nella vita reale. Infine, Hank ed Andrew, gli immancabili “machi della situazione”, due per i quali sbavare diventa quasi inevitabile. Anche se io, sin da subito, ho avuto il mio preferito, che, però, non ho alcuna intenzione di rivelarvi, onde evitare spoiler, visto che, come sempre, c’ho preso alla grande - di uomini di carta e inchiostro me ne intendo veramente… Altro discorso è, invece, per quelli in carne e ossa, ahimè! -.
Per concludere, non posso non menzionare gli scenari, descritti in modo encomiabile. Dai bellissimi paesaggi del Texas, ai tipici ranch, fino ai lussureggianti giardini e saloni da ballo. In tutto ciò ho riscontrato una nota cinematografica, che ha stuzzicato, non poco, la mia fantasia, permettendomi d’immergermi, riga dopo riga, in atmosfere da incanto.
In definitiva, non solo vi consiglio la lettura di questo libro, ma vi intimo, addirittura, di leggerlo! Perché, non farlo, sarebbe un po’ come sottrarsi, volontariamente, alla possibilità di passare qualche giorno, in completo relax, ospiti di uno splendido resort a quattro stelle superior.
Quindi, non mi rimane che augurarvi buona lettura e darvi appuntamento alla prossima recensione!
Con affetto,

Spero la recensione vi sia piaciuta. Rigrazio le mie colleghe blogger per aver organizzato questo splendido BlogTour. Se vi siete perse le altre tappe, qui trovate il calendario. 



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