Recensione: "The hate u give" di Angie Thomas
Ciao
a tutti! Oggi parliamo di un libro che mi ha piacevolmente colpito,
tratta un argomento estremamente sensibile e lo fa in modo egregio.
Di
cosa parliamo?
Del
libro che vedete in ogni libreria in queste settimane, The
hate u give
di Angie Thomas.
Starr si muove tra due mondi: abita in un quartiere di colore dove imperversano le gang ma frequenta una scuola prestigiosa, soprattutto per volere della madre, determinata a costruire un futuro migliore per i suoi figli. Vive quasi una doppia vita, a metà tra gli amici di infanzia e i nuovi compagni. Questo fragile equilibrio va in frantumi quando Starr assiste all'uccisione di Khalil, il suo migliore amico, per mano della polizia. Ed era disarmato.Il caso conquista le prime pagine dei giornali. C'è chi pensa che Khalil fosse un poco di buono, perfino uno spacciatore, il membro di una gang e che, in fin dei conti, se lo sia meritato. Quando appare chiaro che la polizia non ha alcun interesse a chiarire l'episodio, la protesta scende in strada e il quartiere di Starr si trasforma in teatro di guerriglia. C'è una cosa che tutti vogliono sapere: cos'è successo davvero quella notte? Ma l'unica che possa dare una risposta è Starr.Quello che dirà - o non dirà - può distruggere la sua comunità. Può mettere in pericolo la sua stessa vita.Un romanzo importante. Una voce straordinariamente autentica. Un travolgente caso editoriale.
The hate u give di
Angie Thomas
Prezzo:
cartaceo 14.00, ebook 5.99
Avevo
paura di leggere questo libro, per qualche motivo temevo di trovarmi
di fronte l’ennesimo tentativo di marketing editoriale.
MI-SBAGLIAVO.
In
the
hate u give
non c’è solo un’ottima trama, c’è anche la volontà di una
giovane scrittrice di scrivere di attualità (il
movimento Black
Lives Matter)
e secondo
me ci riesce più che bene.
Non
pensavo mi sarei affezionata in questo modo alla rosa di personaggi
che la Thomas crea, ma sono così amabili. Quando qualcuno insulta
Kalil è come se insultasse una tua conoscenza, o quando qualcuno fa
male a DeVante è come se lo facesse al tuo amico, quello che si
mette sempre nei guai nello specifico. Mi sembrava di essere parte
della storia e non succedeva da parecchio. Probabilmente ha
contribuito l’atmosfera del racconto, avendo ancora ben impresse le
immagini di guerriglia urbana dell’anno scorso fra poliziotti e
manifestanti negli Stati Uniti.
O
forse perché due giorni prima di iniziare questo libro ho letto la
storia di Emmett Till. (Nel caso voleste leggere questo libro prima
fatevi un giro sulla pagina Wikipedia di Till, la Thomas lo nomina di
quando in quando e sarete un poco fieri di sapere di cosa si sta
parlando).
Penso
che questo sia un enorme punto a favore di The
hate u give:
non è la nostra storia, e forse quando l’anno scorso al
telegiornale sentivamo le storie di quei ragazzi neri uccisi dai
poliziotti nelle città americane facevamo fatica a capire l’entità
della faccenda. Questo libro aiuta. Lo trovo importante in un mondo
che si sta rimpicciolendo
sempre di più.
Una
parentesi la vorrei aprire sul personaggio di Hailey. Senza fare
spoiler, ovviamente. Voglio solo dire… questo personaggio mi ha
fatto una gran tristezza, troppo chiusa nel suo mondo privilegiato
per comprendere quando feriva le altre persone, nonostante queste
fossero le sue più care amiche. Ottima contrapposizione a Chris,
ragazzo bianco e benestante che invece questa sensibilità ce l’ha
e la utilizza come si deve.
Ho
adorato (a-d-o-r-a-t-o) come l’attenzione della narrazione non si
sposti mai sulla vita amorosa di Starr. Ci sono dei momenti in cui
lei e Chris avranno i loro drammi, ma sono sapientementie
amalgamati
al resto delle vicende, senza mai rubare i riflettori a quello che è
il tema portante del libro. Starr non si perde eccessivamente a
pensare ai ragazzi, o non pensa a loro solo come to-be-boyfriend.
Sono amici, fratelli, persone da proteggere o di cui proteggere la
memoria.
Altro
punto a favore, la comicità. I momenti in famiglia sono perfetti e
li ho adorati tutti.
In
definitiva, so di non aver detto molto e di essere rimasta sul vago.
Ma è perché spero davvero che leggiate questo libro, e per questo
non voglio spoilerare più del necessario.
È
sicuramente un libro che aiuta a comprendere la situazione sociale di
un altro Paese ed
è una
delle cose più belle che un libro possa fare.
Ciao Sofia, ho letto questo libro appena pubblicato in Italia, come te l'ho trovato stupendo. E' una finestra aperta su una realtà a noi molto lontana, ma che questo libro ci fa toccar con mano e conoscere più da vicino. xoxo
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