"Un giorno solo" di Felicia Yap- il Worldbuilding



Ciao a tutti cari lettori e buon San Valentino!
Chi mi conosce sa che sono di un'acidità unica, quindi non vi parlerò oggi di un romanzo rosa, ma di un thriller. L'accostamento è strano, sicuramente, ma io vi dico che vi innamorerete di questo thriller. L'amore c'entra, anche qui.

http://www.edizpiemme.it/libri/un-giorno-solo
Autrice: Felicia Yap
Titolo: Un giorno solo
Editore: Piemme
Prezzo: 19,50 cartaceo; 9,99 euro ebook

Oltre alla trama, che la Yap tesse con minuziosa cura, a colpire in questo thriller è il worldbuilding. 
Il personaggio principale qui è Mark, la scena ruota attorno a lui. E' uno scrittore di fama, con ambizioni troppo grandi a cui la moglie Claire fa solo da sfondo. 
Alla stampa appaiono come una coppia solida, e il loro matrimonio dura da vent'anni, ma è tutta una messa in scena che sostituisce la monotonia della loro quotidianità. La mancanza di un figlio si sente nella coppia più per lei, e suo marito sottolinea spesso la sua superiorità rispetto alla moglie. Lui è un Duo, lei una Mono. Lui può ricordare un giorno in più rispetto a lei. Lei ne ricorda solo uno. Il resto è quasi un vuoto.    

Nessuno è perfetto. Tutti hanno quacosa di sporco. Tutti compreso lui. Lui e quella perfettina della sua moglie Mono, che ha meno cervello del golden retriever di casa. Dev'esserci qualcosa. Devo restare motivata. Insistere. Affrontare i demoni del mio passato. Fantasmi che ho provato a dimenticare, ma che non posso più ignorare. Devo sfidarli. Afferrarli tra le mani e soffocarli. 

Attraverso la distinzione tra Mono e Duo l'autrice vuole mettere in evidenza la società in cui viviamo, così distratta da dimenticare persino i dettagli più importanti della propria vita. La loro dipendenza dall'iDiary ci ricorda un po' la nostra dipendenza totale da tutto ciò che sia tecnologia, e la nostra ossessione per i giudizi. A volte senza rendercene conto, prestiamo molta attenzione ai giudizi, più di quanto dovremmo. 

I punti di vista nel libro sono 4 e possiamo notare, attraverso di essi, dettagli che non potremmo capire se venissero delineati vagamente.
L'attenzione per i dettagli di Felicia Yap rimanda allo stile dei pittori fiamminghi. Ha acquisito i panni di uno scrittore, scrivendo il suo romanzo; i panni di una pazza, che ha passato diciassette anni in un ospedale psichiatrico. E ancora i panni di un detective vittima dei giudizi della società, che non può rivelare di essere Mono; o i panni di una donna sedotta dall'uomo che considerava perfetto, ma che ha più scheletri nell'armadio di quanto pensasse. 
L'autrice ha lanciato i personaggi all'interno del suo libro, ma già arrivata a metà loro hanno tagliato i fili che li legava a lei ed hanno acquisito vita propria. 
Troverete tutto questo in un thriller mozzafiato, che sa d'amore, di odio, di ossessione e di pazzia.


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