Intervista a Giulia Ciarapica, autrice di "Una volta è abbastanza"

L'avevamo conosciuta nel ruolo di Book Blogger, ma è appena tornata in libreria con il suo primo romanzo, "Una volta è abbastanza", edito da Rizzoli. Ecco a voi Giulia Ciarapica.


Dietro alla scrittura, chi è Giulia?

In realtà Giulia è la sua stessa scrittura (prometto che non parlerò mai più di me in terza persona!). Sono ciò che scrivo, sono ciò che vivo e sono ciò che desidero. La scrittura, nel mio caso, rispecchia esattamente la mia essenza e quello in cui credo, al di là del risultato e al di là dell’opinione altrui. Ho la fortuna di fare il lavoro che ho sempre desiderato, che per me non è solo un lavoro ma è realmente tutta la mia vita. Cerco di non porre filtri, di mostrarmi sempre genuina e spontanea nella mia semplicità.

Come è nata la storia per il tuo primo romanzo?

È una storia che avevo nel cuore praticamente da sempre. Dovevo solo aspettare il momento giusto per tirarla fuori. L’occasione me l’ha data Rizzoli. C’è molto della mia storia personale, quella della mia famiglia e quella della comunità in cui ho sempre vissuto e in cui tuttora vivo. Non ho fatto altro che attingere dai ricordi dei miei nonni, dei miei genitori e poi ho lasciato volare la fantasia.                                                                                                                                                                Se dovessi scegliere di pranzare con un autore del passato, chi sceglieresti?

Bellissima domanda! Adorerei incontrare tre persone, ma il primo scrittore con cui desidererei pranzare (e lo dico esprimendomi al tempo presente, perché certi scrittori non muoiono mai davvero) è Alberto Moravia. A seguire, farei un bell’aperitivo con Elsa Morante, ma solo l’aperitivo perché con quel carattere fumantino che aveva, se avesse scoperto che avevo pranzato con Moravia, mi avrebbe fatto la pelle. E poi c’è Dino Buzzati. Ecco, con lui andrei volentieri a cena.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro, sul piano editoriale?

In primis terminare la trilogia. Poi chissà, mi lascerò trascinare dal potere delle storie. Mi piacerebbe sicuramente continuare a raccontare delle piccole realtà, quelle a margine, quelle abitate da gente semplice ma tenace.

Come nasce la tua passione per la scrittura?

La passione per la scrittura nasce da subito, praticamente da quando ho imparato a scrivere. Ho sempre subito il fascino delle parole, di tutte le loro sfumature, della loro potenza. Ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente in cui la cultura ha sempre avuto un ruolo fondamentale.

Quanto ti ispira la quotidianità? Le tue storie rispecchiano molto la realtà, o sono completamente frutto della tua immaginazione?

Come ti dicevo prima in riferimento alla storia della mia famiglia, la quotidianità mi ispira moltissimo. Ho scritto e vorrei sempre continuare a scrivere di cose che posso vedere, sentire, ammirare, toccare, di realtà che ho la possibilità di conoscere da vicino per cercare di restituirle su carta nel modo più veritiero possibile. Credo che la realtà – soprattutto quella più prossima a noi – sia la fonte di ispirazione maggiore. Si scrive meglio – e con più autenticità – quando si parla di qualcosa che si avuto la fortuna di osservare da vicino.

Non possiamo fare altro che farti l'in bocca al lupo per questa tua nuova avventura e correre a comprare Una volta è abbastanza. 

Per quanto riguarda voi, miei amati lettori, spero che l'intervista vi sia piaciuta e, come diceva Gossip Girl,
Kiss kiss ❤

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