Review party "La congiura dei fratelli Shakespeare" di Bernard Cornwell



 Nel cuore dell’Inghilterra elisabettiana, Richard Shakespeare sogna una carriera brillante all’interno del mondo teatrale londinese, mondo dominato da suo fratello maggiore, William. Ma Richard è un attore squattrinato, che sopravvive solamente grazie al suo bel viso, alla lingua tagliente e a piccoli furti. A poco a poco allontanatosi dal fratello, la cui fama cresce sempre di più, Richard è fortemente tentato di abbandonare la fedeltà alla famiglia. Così quando un manoscritto dal valore inestimabile sparisce, i sospetti ricadono su di lui. Costretto in un doppio gioco ad alto rischio che minaccia di rovinare non solo la sua carriera e l’eventuale ricchezza futura, ma anche quella dei suoi colleghi, Richard deve affidarsi a tutto ciò che ha imparato sugli spalti dei teatri più frequentati e nei vicoli meno battuti della città. Per evitare il patibolo, dovrà ricorrere a tutta la sua astuzia...
 Parto dal presupposto che non amo particolarmente i romanzi storici, anche se ne ho letti alcuni, i più famosi, per dovere più che per piacere, quindi ho accolto anche questo come una sfida a me stessa!
La congiura dei Fratelli Shakespeare è stato ,senza ombra di dubbio, il più bel romanzo storico che abbia letto, dopo il capolavoro di Umberto Eco, "Il nome della rosa".
Ambientato nell'inghilterra del '500, con la nascita del teatro moderno, vediamo come protagonista Richard Shakespeare, fratello senza un becco di un quattrino, del grande drammaturgo Willam Shakespeare, che decide di lasciare la sua piccola cittadina per seguire il fratello, con cui non ha un buon rapporto, ed entrare come attore nella sua compagnia teatrale.
I rapporti tra i due saranno burrascosi per via di alcune vicende.
In particolare, di questo romanzo, oltre che la storia in sé e per sé, ho apprezzato la narrazione accurata dei dialoghi e della messa in scena delle opere teatrali. Ogni abito indossato dagli attori è descritto in maniera minuziosa, persino il dietro le quinte viene raccontato con attenzione, per far capire l'importanza del lavoro dei sarti e dei truccatori.
Questo racconto parla del grande impegno che ci vuole per creare un'opera teatrale e anche se nelle prime pagine sembrerà noioso, non lasciatevi ingannare, la storia prenderà una piega diversa sin dalla prima metà. Inizierà a coinvolgervi il personaggio di Richard, che nella nostra epoca avremmo chiamato "bello e dannato", autore di piccoli furti, che viene accusato di aver rubato un manoscritto di grande valore.
Bernard Cornwell riesce a rendere il romanzo accessibile ad ognuno, non bisogna essere un appassionato di opere teatrali per apprezzare questo genere di lettura, perché oltre al teatro c'è molto altro. Anche la scrittura è molto scorrevole, tutto ciò che viene scritto è necessario per capire tutto il resto, anche in minimi particolari.
Io darei un bel 5 stelle al grande Cornwell.



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