Recensione "Blu d'inchiostro" di Isabella Vinci


Buongiorno, lettori!
Oggi vi parlo di un libro che mi ha sconvolto l'anima. Dovete sapere che questo romanzo ed io abbiamo un passato importante in comune. Ho letto la storia di Sofia due anni fa, e già allora ho provato questo sentimento di shock misto ad amarezza misto a una valanga di commozione. Ma venite a scoprire di cosa sto parlando, prima di entrare nei dettagli!


TitoloBlu d'inchiostro
Autrice: Isabella Vinci
Genere: Romance
Prezzo: 1,99€ ebook, 0,00€ kindle unlimited
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"Caro amico lontano, ho pensato a lungo a cosa scriverti, a come risponderti. Sono confusa e arrabbiata ed è il momento più brutto della mia vita, ma ho capito una cosa. Non so più chi sei e forse non l'ho mai davvero saputo. Sono giunta a questa decisione. Non ti scriverò più."
Gabriele è affamato della più piccola briciola di vita al di fuori dell'ospedale. Sofia è la ragazza che ama e che non ha mai visto, con cui si scambia lettere fin da quando è bambino, mentre lui è la colonna portante di lei, sua guida nei momenti più bui, suo migliore amico e sua anima gemella. 

Si può amare così intensamente qualcuno che non hai mai incontrato? 

La persona che l'ha spinta a vivere davvero, a viaggiare, a sperimentare e a inseguire il suo sogno. Anche se si ostina a non volerla incontrare in una camera sterile di un triste ospedale. 

Sofia è convinta che nessuno avrà mai il suo cuore come lo possiede Gabriele, finché non si scontra letteralmente con Leonardo, misterioso, a tratti freddo come il ghiaccio, taciturno e bello come un dio dannato, sembra portare il peso del mondo sulle sue spalle.

E arriva il momento in cui ha bisogno di chiarezza e di un contatto reale, perché ha bisogno di capire. Perché se Gabriele le ha insegnato qualcosa, in tutti quegli anni di fitta corrispondenza fatta di lettere, email e messaggi, è che la speranza non muore mai. Non importa quanto questa sia pericolosa e possa toglierle tutto in un singolo istante. Non le resta che smettere di sperare e iniziare a seguire la strada che le indica il cuore. Sempre che non sia troppo tardi.

Ogni esperienza era un masso gigante sul lago infinito e scuro che era la vita, un masso che aveva usato per passare a quello successivo e così via. Sarebbe arrivata all'altra riva, si sarebbe guardata indietro e sarebbe stata contenta di ogni masso, anche il più sdrucciolevole, anche quello che era franato facendola finire in acque gelide.
Per me è molto difficile parlare di questo libro. Come vi accennavo prima, conosco benissimo la storia di Sofia, Gabriele e Leonardo, li ho visti crescere e sono cresciuta con loro, ho pianto con loro, ho gioito con loro. 
Per non ripetermi e non rischiare di annoiarvi, non riassumerò la trama; la trovate sopra. Vorrei semplicemente parlarvi a cuore aperto di questa storia e di cosa ha significato per me, attraverso le citazioni più belle tratte dalla penna di questa promettente autrice romana. 
Quella che leggete qui sopra descrive alla perfezione Sofia e il suo carattere estremamente determinato. La sua non è stata una vita facile, diciamo che l'universo non è sempre stato dalla sua parte. Ha vissuto tante di quelle difficoltà da piangerci per un anno intero, eppure si è sempre rialzata e ha dimostrato di saper rinascere dalle proprie ceneri (un mucchietto bello consistente!). Spesso (entrambe le volte che l'ho letto) mi sono lanciata in lunghe disquisizioni filosofiche con me stessa fino alla conclusione che sì, probabilmente al suo posto io mi sarei arresa alla prima disgrazia. Insomma, Sofia è forte, agguerrita e colma di speranza. Ammiro moltissimo il suo temperamento. Nonostante tutto ciò che le è capitato è una persona estremamente positiva e ho imparato molto da lei.
Lui indicò la flebo. "Questo? Questo è ciò che secondo i medici mi permette di strappare un altro giorno alla morte. Ma loro non lo sanno..." Fece una pausa. "Loro non lo sano che sei tu. Sei solo tu, la tua esistenza, la consapevolezza che da qualche parte vivi, respiri, ami, giochi, piangi. E' solo questo ciò che mi manda avanti, Sofia." 
Gabriele, invece, è un rebus. Sempre dolce, divertente, leale, molto più positivo di lei (ed è un paradosso per la sua situazione), in realtà indossa una maschera per la maggior parte del tempo e non si riesce a biasimarlo. Vive in ospedale da quando è un ragazzino e Sofia è la sua luce, la sua guida nel mondo reale, la sua intera vita. La maschera che a volte indossa ha un unico scopo: permettere a Sofia di vivere nella luce, mentre lui sprofonda sempre di più nell'oscurità. Il suo è un comportamento nobile, alla fine, non si può che perdonarlo. Il suo rapporto con Sofia è complicato e travagliato. Si scrivono da tutta la vita, ma non si vedono mai. Il loro è un amore profondo ma intangibile.
Ho capito di  non poterti  mai avere, quando mi hai detto che  amavi Gabriele. Ho  capito  che  ti  avrei  amata  comunque,  a  dispetto  di  ogni  mia  ragionevole  e costante  opposizione,  quando  continuavi  a sorridermi  e ricambiare  i miei baci. Non ti  chiedo  nulla. Solo  la  possibilità  di  continuare  a  pensarti,  anche  quando avrò  finito  le  scuse  da  usare  per  scriverti  e  cercare  un  effimero, inesistente, contatto con te. Lasciami  solo questo e  io sarò felice. 
Leonardo, invece, è tutt'altra storia. Testardo, implacabile, passionale, vivo. Così brutalmente vivo che quasi fa male. Fa male a lui, fa male a Gabriele e fa male a Sofia. Tutto per uno stupidissimo scherzo del destino, che si rivelerà poi l'unico percorso possibile per i nostri personaggi. Lui e Sofia erano destinati a incontrarsi, come lo erano lei e Gabriele, solo che i piani del famigerato universo erano più complicati di quanto loro credessero. Ma è sempre così, no? La strada giusta non è mai la più facile né la più immediata. Sofia e Leonardo non volevano capirlo, non potevano. Ma Gabriele sì; lui, chiuso in quattro mura da tutta la vita, ha raggiunto una maturità e una consapevolezza maggiori dei suoi coetanei, e nel momento in cui capisce inizia ad agire perché il piano si realizzi. 
Tre personaggi complessi e tanto realistici da morire un po' con tutti loro. Isabella ha creato una storia ricca di emozioni profonde, belle e brutte, tristi e gioiose. Da ammirare la sua grande capacità di creare personalità così multiformi e interessanti, ma soprattutto la sua forza d'animo nel portare avanti un percorso tortuoso e sofferto, senza cadere nel banale e nel retorico e riuscendo ad emozionare pagina dopo pagina in una climax di sentimenti che vi stenderanno. Arriverete alla fine di questo romanzo stremati e confusi, pronti però a mettere in discussione tutto ciò in cui avete sempre creduto e che avete sempre ritenuto giusto o sbagliato, positivo o negativo, bianco o nero. Il legittimo lascito di tutti i romanzi degni di essere chiamati tali.
Ottimo lavoro, Isabella!
Avrebbero sorriso e avrebbero cercato le stelle, dipinto di colore ogni istante. Perché nulla era impossibile per chi sapeva amare come sapevano amare loro.
Spero che le mie parole vi abbiano incuriosito e che decidiate di dare una chance a questo libro. Vi posso assicurare che ne uscirete maturi, commossi e un po' più completi.
Alla prossima recensione! 


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