Intervista ad Andrea Salonia, di Domani, chiameranno domani

Amati lettori, ho avuto il piacere di incontrare e conoscere l'autore Andrea Salonia di Domani, chiameranno domani edito Mondadori Electa. Di seguito vi riporto le curiosità che ci ha svelato nell'intervista riguardo al suo primo, affascinante romanzo. 

Per quanto riguarda il protagonista, da dove nasce l'idea e quanto ha messo di suo in lui?
Il personaggio nasce dalla considerazione di quanto difficile possa essere, per una persona che ha sempre goduto della propria libertà, il fatto di essere recluso in un contesto che è claustrofobico, come le mura della propria casa. Ma l'idea del personaggio in quanto tale è universalizzabile, perchè questo poteva essere benissimo un personaggio, che io ho inserito a Manduria, ma che poteva essere a Castelvetrano in Sicilia, sull'isola di Capri piuttosto che a Como, dove sono nato. Qui l'idea nasce da tutto ciò che la quotidianità della vicenda Ilva, che però non è fondamentalmente la base del romanzo, mi avesse ispirato e dal fatto che quella particolare figura fosse sostanzialmente molto peculiare, perchè è un ingegnere in primo luogo, ma allo stesso tempo è un uomo profondamente radicato in questa terra, una terra che difficilmente viene narrata e descritta. E' una terra generalmente più, se vogliamo, sentita, perchè Ostuni, Otranto, Gallipoli, Lecce sono famose. Manduria, in questa parte di Salento, poco si conosce. Questa è un po' l'idea che mi aveva portato, ma soprattutto ciò che io ho voluto narrare è la storia di un uomo costretto in un ambiente che gli è familiare, da un lato, ma angusto dall'altro. Il nome di Augusto non deriva dal fatto che quello fosse un ambiente angusto in quanto piccolo, poichè è un ambiente ampio: 137.5 metri quadrati sono una casa ragguardevole. Diventa angusto nel momento in cui è claustrofobico rispetto al suo desiderio di libertà. Il padre perde la propria vita nel momento in cui gli viene tolta la libertà di andare in giro in bicicletta, e questo, a mio avviso, è il reale motivo per cui ho narrato la storia di Augusto. 

Il motivo della scelta del Salento come ambientazione del suo romanzo, qual è esattamente?
Beh, prima di tutto perchè è strepitoso. Poi perchè ho avuto modo di conoscere piuttosto bene la realtà salentina, soprattutto per quelli che sono i suoi risvolti legati alla quotidianità, come le ricette che sono tipicamente di qui, ma che solo da a trenta chilometri a questa parte, da questa cittadina, sono diverse, e questa è una cosa, a mio avviso, molto interessante. L'altra cosa del perchè di questa parte del Salento è perchè ci sono delle cose che, secondo me, non si trovano da nessun altra parte. 

 Com'è nata l'idea per il romanzo, principalmente?
L'idea nasce, prima di tutto, dal desiderio di voler scrivere. Visto che tu hai un blog letterario ti verrà presto, ed è veramente forte. Nel mio caso è stato un crescendo di desiderio ed emozione allo stesso tempo. In secondo luogo, l'idea nasce dal fatto di aver la possibilità di coniugare tanti elementi: prima di tutto, proprio per la mia professione, grazie alla quale ho la possibilità di conoscere bene le persone, che è un punto fondamentale per descrivere un romanzo di questo genere.

Se dovesse scegliere 5 aggettivi, 5 motivi per leggere il suo libro, quali sceglierebbe?
Questa è una bella domanda. E' un romanzo che io vorrei descrivere come: intimistico, claustrofobico, soggettivo, angusto e pugliese. 
Vorrei ringraziare Andrea per avermi dato la possibilità di intervistarlo e alla libreria, nella quale sono cresciuta, di aver organizzato questo bellissimo evento, il primo al cui ho assistito.



Potete acquistare il suo libro al link sottostante.




 

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