Review Party "Innamorarsi è la parte più facile" di Andy Jones






Titolo: Innamorarsi è la parte più facile
Autore: Andy Jones
Editore: Newton Compton
Genere: romance
Prezzo e-book: 5,99€
Prezzo cartaceo: 8,50€
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L’amore è ricco di sfumature. Ognuno può dargli un significato diverso… Qualcuno dice che è tutta questione di chimica. E forse è persino vero. È qualcosa che scatta a livello molecolare… Oppure genetico. Non che importi davvero. Ciò che conta invece è quello che succede dopo che ci si è innamorati. Fisher e Ivy stanno insieme da appena diciannove giorni. Sono nella fase di entusiasmo iniziale, una sorta di luna di miele in cui non fanno altro che pensarsi, cercarsi, coccolarsi. Ogni particolare della loro vita è filtrato attraverso le lenti rosa dell’amore e il fatto che abbiano avuto pochissimo tempo per conoscersi è un dettaglio minimo... O almeno ne sono convinti. Nel corso di dodici mesi, durante i quali le loro vite sono destinate a cambiare per sempre, Fisher e Ivy affronteranno le sfide della vita di tutti i giorni, che richiedono impegno e responsabilità. Quando Ivy scoprirà di aspettare un bambino, sarà chiaro a entrambi che innamorarsi è un discorso, ma costruire insieme con convinzione il futuro è tutta un’altra storia.



Ciò che aveva attirato la mia attenzione di questo romanzo era un elemento della trama che mi incuriosiva molto: Fisher e Ivy stanno insieme da appena diciannove giorni. Non è la prima volta che mi imbatto in un romance in cui la coppia si è appena formata e decanta grande amore, ma è sicuramente la prima volta in cui mi sono ritrovata a vedere quell'elemento stampato subito nel retro della copertina, senza tanti giri di parole. Il libro te lo dice sin da subito: ti troverai davanti a una coppia appena formata, acerba, che ancora deve imparare realmente a conoscersi e che di conseguenza avrà tutte le pecche e le potenzialità del caso.
Quando all'inizio cominci il viaggio nella testa di Fisher, un ragazzo di appena trent'anni che è così entusiasta, appassionato, che ti fa sorridere e che è irrimediabilmente perso per Ivy, sai che non sarà tutto rosa e fiori. Nonostante, beh, di fiori ce ne siano davvero tanti nel romanzo!
Infatti dopo che Fisher ha presentato Ivy a suo padre, nonostante non stiano insieme da nemmeno tre settimane, sembra che la loro storia sia destinata a terminare: lei è sempre più assente, non lo cerca più, gli dice persino quel temibile: "Dobbiamo parlare". Solo che Ivy non lo vuole lasciare. Ivy è incinta.
Seguiremo quindi questa coppia in questa surreale storia, presa innanzitutto dallo slancio iniziale dell'innamoramento, ma che piano piano comincia a diventare sempre più conflittuale a causa di questo nuovo inserimento nelle loro vite. Diventeranno genitori e appena si conoscono, e non possono fare a meno di vivere la situazione con un po' di diffidenza, dubbi e incomprensioni. 
La storia tra Ivy e Fisher si gestisce spesso per auto-convincimento: sembra infatti che più volte durante il romanzo Fisher voglia solo auto-convincersi che Ivy sia la donna giusta per lui nonostante ripetuti momenti in cui pare tutto il contrario. Ma lui va avanti, si incolpa per determinate cose (anche se mi è sembrato un po' troppo sempre colpa sua, che non capisce mai, e a Ivy viene perdonato tutto), tutto perché lui ci crede. Lo sente che lei è la sua anima gemella. E che quei gemelli che porta in grembo saranno la sua famiglia e la sua felicità.
Una storia simpatica, romantica, reale, di alti e bassi, di incomprensioni e dolcezze, di idealizzazioni e speranze disilluse, che va a scontrarsi con la quotidianità e con la lenta conoscenza dei due protagonisti. Il tutto condito con figure secondarie interessanti e ben delineate, con un po' di auto-ironia e sagacia che riesce a spezzare il dramma anche in situazioni poco delicate (un plauso particolare per il personaggio di El).
Non ho apprezzato molto l'intoccabilità di un personaggio come Ivy, che sembrava dover essere giustificato a prescindere poiché incinta, e questo ha reso alcune scene pesanti e ingiuste nei confronti del protagonista che chiedeva scusa secondo me anche quando non doveva. Altro elemento un po' stonato è la ripetitività con cui Fisher beve e si ubriaca, come se in realtà riuscisse a stare nella sua vita solo se un po' alticcio, quando era palese non fosse così, anzi.
Ho letto comunque questo romanzo in pochissimo tempo perché scorre bene, è quasi sempre leggero e perché alla fine ti porta ad andare avanti perché devi assolutamente sapere se una storia così "giovane" può veramente funzionare. 
Perché alla fine ci credi sempre, in un lieto fine.


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