Intervista a Federico Zampaglione e Giacomo Gensini

Ciao a tutti, cari lettori, e benvenuti in questa nuova intervista. 
Gli ospiti di oggi sono Federico Zampaglione, voce dei Tiromancino, e Giacomo Gensini.
Ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con loro grazie ad un evento organizzato nella mia scuola. Ma parliamo del loro libro, "Dove tutto è a metà".


 

Dove tutto è a metà è un romanzo musicale, dove la musica è protagonista. Come è nata l'idea di unire scrittura e musica?
Federico: E' un romanzo dove c'è la musica come scenario narrativo, ma poi si parla di due protagonisti con le loro vicende personali, i loro amori, i loro fallimenti, i loro successi, la voglia di farcela ma la difficoltà di affrontare il quotidiano. Quindi diciamo che fondamentalmente è un libro sui sentimenti, sull'amicizia e sulle persone. Poi all'interno si muove questa storia musicale perché è il mondo in cui ci muoviamo meglio, visti i 30 anni di permanenza in questo campo da parte mia.
Oltre a questo, è anche un libro che parla al cuore della gente e sta andando molto bene anche nei giovanissimi, che si rispecchiano nelle vicende di Lodo, nei suoi affanni e nei suoi sogni.
E' quindi un libro che parte dall'ambiente musicale per andare a parlare un po' a tutti.

I protagonisti hanno caratteri differenti, oltre ad avere età diverse. Caratterialmente quale vi assomiglia di più?
Giacomo: Nessuno dei due e tutti e due in realtà. Come accade in ogni storia i personaggi hanno qualcosa che fa parte di noi, come c'è anche tutto quello che abbiamo incontrato nella nostra vita, persone che abbiamo conosciuto, episodi che ti rimangono impressi e costruisci, attraverso questo, i personaggi. Quindi nessuno dei due ci rispecchia in modo specifico. Siamo stati tutti e due come Lodo, naturalmente, e forse anche un po' Libero, forse più lui.
Questa non è una storia autobiografica, però riguarda tante cose che abbiamo incontrato nella nostra vita.

Gran parte della storia si sviluppa al Morrison Cafè. Come avete creato questo ambiente?
Federico: Il Morrison Cafè è un luogo immaginario che però prende spunto da una serie di locali a Roma e in tutta Italia, da dove vengono fuori nuovi talenti che ci provano, ci credono.
E' una piccola realtà che può poi aprire le porte ad un futuro molto più ampio.
Il Morrison Cafè è quindi una miscela di tutti questi locali: a Roma c'era il locale a vicolo del Fico, dove siamo venuti fuori noi, Max Gazzè, Daniele Silvestri, Alex Britti; ma anche in altre città italiane ci sono stati questi tipi di locali dove è partita la musica.
Oggi molto spesso parte in televisione, ma quell'anima vissuta nel locale ti resta addosso. E' una gavetta che ti rimane dentro.

Nel vostro futuro c'è ancora spazio per Libero e Lodo o la storia si chiude con questo primo libro?
Giacomo: Al momento stiamo scrivendo la sceneggiatura, quindi magari sarà un film. Il resto non lo sappiamo, l'unica certezza è questa.

Grazie ad entrambi per la disponibilità e, di seguito, vi lascio il link all'acquisto del loro libro!


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