Recensione in lingua : "When Dimple Met Rishi" di Sandhya Menon
Buongiorno
a tutti!
Dico
subito che il libro che andrò a recensire non mi è piaciuto, ma
cercherò di essere costruttiva e spiegare i motivi.
Del
resto anche le storie di cui non siamo proprio fan hanno qualcosa di salvabile. Giusto?
Dimple Shah ha già deciso tutto. Con un diploma in mano, è più che pronta a prendersi una pausa dalla sua famiglia e dall’ inspiegabile ossessione di Mamma di trovarle il “perfetto marito indiano.” Ugh. Dimple sa che nel profondo devono capirla, in qualche modo. Se davvero pensassero che lei avesse bisogno di un marito non le avrebbero permesso di partecipare al programma estivo per aspiranti sviluppatori… giusto?Rishi Patel è un romantico senza speranza. Quindi quando i suoi genitori gli dicono che la sua futura moglie frequenterà lo stesso programma estivo per sviluppatori, lui è completamente d’accordo. Perché, per quanto stupido possa sembrare per la maggior parte delle persone, Rishi vuole fidanzarsi e crede nel potere della tradizione, della stabilità, e dell’essere parte di qualcosa di molto più grande.Gli Shah e i Patel non avevano intenzione di forzare le cose nella vita dei loro figli così precocemente, ma quando si accorgono che entrambi si troveranno nello stesso programma estivo, pensano “Perchè no?”Dimple e Rishi penseranno anche di aver capito tutto l’uno dell’altra, ma quando gli opposti si scontrano, l’amore lavora duramente per mostrarsi nei modi più inaspettati.
When Dimple Met Rishi di Sandhya Menon
Romance
Prezzo: cartaceo 14.51, ebook 0.99
Livello di difficoltà: molto basso
Siamo
onesti, se questa trama non vi ha stuzzicati almeno un po’ … Beh,
state mentendo. A mio parere ha i punti giusti, e ottime premesse.
Peccato che io, questa grande storia, non l’ho trovata.
Cosa,
per me, non ha funzionato con When Dimple met Rishi?
Due
parole: trama, e personaggi.
Partiamo
dalla prima. È un problema che riscontro in gran parte dei romance
che leggo (anche se, devo essere sincera, non ne leggo molti), spesso
tutta l’azione finisce per incentrarsi sui due protagonisti (e poi
ci arriviamo ai due protagonisti). Dimple e Rishi dovrebbero, ripeto:
dovrebbero, frequentare un corso estivo per sviluppatori di app.
Dovrebbero, quindi, sviluppare un app. Ma non lo fanno: le scene dove
effettivamente ci si concentra sull’obiettivo sono pochissime, e
svolgono una funzione di copertura: servono solo a dare un motivo ai
due di stare insieme, perché usare sempre la scusante degli
appuntamenti diventava noioso.
E
poi arriva un Talent Show. A caso.
E
poi l’app è pronta.
Senza
che il lettore abbia idea di come ci siano arrivati. Sì, ci sono
delle discussioni a riguardo e Dimple ci mette in mezzo motivazioni
umanistiche e solidali, ma di effettivo (per esempio, problematiche
tech-nerd e codici da migliorare) non ci sono.
Già,
Dimple… Parliamone. Era partita così bene. Per le prime
venti pagine è stata la mia eroina. Poi ha incontrato Rishi.
Ho trovato tragicomico il modo in cui lei si professasse indipendente e
concentrata sulla sua carriera-studio e sul non permettere ai ragazzi
di distrarla, per poi cadere subito tra le braccia di Rishi.
E
Rishi, un ragazzo di diciotto anni pronto a parlare di matrimonio?
Per di più, matrimonio combinato con una ragazza che ha visto solo
in foto? Bello il rispetto delle tradizioni, e alcune sue uscite sono
molto promettenti (il motivo per cui dice Oh my gods, anziché
Oh my God per esempio)
ma non mi sembrava di avere a che fare con un personaggio realistico.
Io l’amore tra i due non l’ho
visto sbocciare, e perciò molte delle loro scene di interzione mi
sono sembrate forzate o premature. Ma ripeto, io ho gusti assai
difficili in fatto di romance quindi potrebbe essere un mio modo
distorto di vedere la cosa.
Anche se, su una cosa saremo
d’accordo tutti quanti: un Talent Show in un campus estivo per
giovani sviluppatori d’app non c’entra niente.
Comunque,
qualcosa che mi è piaciuto
c’è, perché è difficile che sia tutto da buttare in un libro,
suvvia. Con When Dimple Met Rishi
è tutto ciò che non è Dimple o Rishi: i personaggi secondari,
soprattutto verso la fine (la scena del Talent Show per intenderci)
mi hanno stuzzicato la curiosità. I due personaggi femminili,
Isabelle e Celia, sarebbero
stati molto più interessanti da esplorare di Dimple. E anche l’altro
personaggio indiano, quello nel gruppo dei ragazzi bianchi benestanti
denominati Aberzombie (ok, questa è simpatica dai), avrei voluto
sapere da dove nasceva
tutta questa vergogna per la sua cultura. E anche la storia d’amore
fra Celia e [spoiler], molto meglio costruita di quella fra i due
protagonisti.
Insomma, se il libro non avesse
avuto Dimple e Rishi sarebbe stato anche carino.
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