Recensione "Se mi lasci ti licenzio" di Noelle August

Adam Blackwood ha tutto: è giovane, è sexy, ha una splendida villa a Malibu ed è capo e fondatore di Boomerang, una società di successo che gestisce un frequentatissimo sito di incontri. Il suo sogno, però, è diventare produttore cinematografico e per realizzarlo ha bisogno di un grosso finanziamento. A interessarsi al progetto è un ricco magnate, che manda la figlia, Alison, a lavorare a Boomerang con l'incarico di indagare su Adam e svelare i suoi scheletri nell'armadio. Lei, d'altronde, non desidera altro che dimostrare di essersi lasciata alle spalle un passato burrascoso e di meritare un posto al comando dell'impero di famiglia. Peccato che durante una festa in maschera, prima ancora che il loro rapporto professionale abbia inizio, tra Alison e Adam si accenda una potente attrazione che diventerà sempre più difficile ignorare anche in ufficio. Ma la passione e - chissà - l'amore possono davvero vincere la sete di carriera, denaro e successo?

Questa lettura è la classica, quella che ti ritrovi quando non hai nulla da fare. È una storia, oserei dire, un po' troppo smielosa, senza un contenuto. Ma dico io, un ragazzo a ventidue anni può definirsi "un uomo vissuto"?  Lei una rampolla, figlia di papà che per essere accettata dal padre finge di essere una manager in carriera.
Vi dirò, non mi dilungherò a cercare qualcosa di interessante per convincervi a leggerlo. A me, ripeto, a me PERSONALMENTE, ha stancato. L'ho lasciato e ripreso tante volte dicendomi che forse dipendeva da me, ma poi arrivata all'ultima pagina *con fatica* il mio pensiero è stato confermato.
Detto ciò, non me la sento di consigliarvelo, ma ovviamente è il mio modesto parere.

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