Il gioco di Gerarld di Stephen King, libro e film a confronto
Ciao a tutti!
Oggi parliamo di
libri, ma anche di film. E parliamo del mio all time favourite:
il Re. Netflix infatti
ha prodotto la versione cinematografica di uno dei romanzi di Stephen
King che ancora non era stato trasposto: Il gioco di
Gerarld.
Quello
che farò è cercare di parlare del libro e del film o cosa penso di
entrambi, senza fare spoiler (spero).
In una casa isolata su un lago, Jessie si piega all'ennesima fantasia sessuale del marito Gerald, che questa volta l'ammanetta al massiccio letto in legno. Ma quando umiliata, lei lo allontana con un calcio, l'uomo si affloscia inerte, stroncato da un infarto. Il tempo passa e Jessie, immobilizzata e dolorante, sembra votata a una morte lenta, resa ancora più atroce dalla comparsa di un affamato cane randagio e da un'ombra misteriosa e irreale che fa capolino nella stanza...
Prezzo:
cartaceo 10.90, ebook 7.99
Pagine:
384
Durata
film: 103 minuti
Il gioco di
Gerarld è uno di quei libri di
King a cui pochi si avvicinano, forse per le stesse ragioni che hanno
attratto me: la protagonista è inchiodata a un letto. Che azione
posso sperare di avere? King è bravo, ma così bravo?
Alla
fine della lettura ho potuto dire: sì, lo è. Non è uno dei miei
libri preferiti, ma ci sono delle scene che ancora mi lasciano…
inquieta, diciamo così.
Salto
temporale di qualche mese, scopro che Netflix farà uscire la
versione cinematografica. La domanda si ripropone: ce la faranno?
Vediamo
quindi un po’ di punti: la prima cosa che mi piaciuta è la scena
di apertura. Nel film si decide infatti di iniziare la narrazione
mentre Jessie e Gerarld stanno arrivando alla casa sul lago, questo
ci dà la possibilità di entrare in contatto con due punti
importanti: il cane e la radio.
Altri
cambiamenti nella parte iniziale sono la discussione, che permette di
aprire una prima finestra sui dissapori della coppia, e che nel libro
non c’era e la sensazione che quella sia la prima volta in cui i
due provano il gioco erotico, mentre nel libro non era così. Tutti
cambiamenti che vanno a beneficio dell’azione, nei film ancora più
che nei libri devi show e non tell.
L’unica
cosa che mi è dispiaciuta, ma me l’aspettavo, è la mancanza della
storyline del cane, l’ex Prince. King è superbo nel raccontare
qualcosa tramite gli animali, lo spaccato su l’ex Prince è stata
una delle sorprese del libro di cui più sono stata contenta.
Una
scena che attendevo con ansia è quella del bicchiere. È stata fatta
bene, e ciò significa che è abbastanza grafica. Io quella scena,
nel libro, l’ho letta mentre tornavo a casa con l’ora di punta
del treno, immaginate come doveva essere guardarmi mentre la leggevo.
Di
questa storia, sia nel film che nel libro, ho amato il modo in cui si
cerca di dare una risposta al quesito “cosa pensa una persona
quando sta per morire?”. King è bravo perché non lavora solo con
le paure tipiche, quelle di cui tutti parliamo: ragni, fuoco, o morte
per intenderci. King parla del mistero, ed è quello che ci spaventa.
Jessie inchiodata al letto attende la Morte che le si presenta di
fronte già la prima sera e a farle paura non è l’atto di morire,
ma tutto ciò che avviene prima: il fare i conti con il suo passato e
il momento in cui dovrà guardare la Morte in faccia (Morte che
intendiamoci mette in inquietudine assurda nel film).
Ferma
in quel letto Jessie deve tornare da suo padre e deve essere sincera
con suo marito Gerarld (che va detto ne esce meglio nel film che non
ne libro).
È
una storia dell’orrore che presenta una grande attenzione al lato
umano, Flanagan ha reso onore all’introspezione del personaggio, e
non era cosa facile. Dove King sfruttava le voci dentro la testa di
Jessie, Flanagan opta per delle allucinazioni. Il risultato su
pellicola è buono e muove bene l’azione. In un universo (il
nostro) dove certe trasposizioni dei romanzi di King lasciano il
tempo che trovano (Cujo) o diventano dei piccoli cimeli di per sé
(The Shining), Il gioco di Gerarld si inserisce a metà via,
personalmente tendente ai ben riusciti che ai non.
La
frase finale del lavoro di Flanagan è ottima e racchiude tutto il
percorso che deve fare Jessie in quel letto, ma non ve la rovino. Solo,
lascia il sapore di lavoro ben riuscito.
Commenti
Posta un commento