Recensione "Caduto dal cielo" di Sarina Bowen



Titolo: Caduto dal cielo

Autore: Sarina Bowen

Editore: Quixote Translation

Prezzo ebook: 3,99 euro

Il ragazzaccio Hank “Hazardous” Lazarus aveva tutto: un’incantevole fidanzata, una carriera da snowboarder freestyle e un posto nella squadra olimpica degli Stati Uniti. Ma in seguito a una brutta caduta su una rampa, si risveglia in ospedale incapace di muovere le gambe. E poi, nove mesi dopo, ci finisce di nuovo ma non per colpa della forza di gravità. La sua famiglia che preme per fargli provare un trattamento all’avanguardia, ma Hank cerca invece di curarsi con troppa tequila.

La dottoressa Callie Anders ha il coraggio di rianimare il cuore di un paziente con migliaia di volt di corrente elettrica, eppure ha paura di rischiare con il suo, quindi non confessa al suo paziente di averlo incontrato prima dell’incidente, un incontro che lui non ricorda. Anche mentre la loro amicizia cresce, non smette di pentirsi di aver rifiutato il suo invito a cena, né di fare in modo che il suo cuore non tremi ogni volta che vede entrare quelle spalle tatuate dalla porta del reparto di fisioterapia.

Un altro inverno sta arrivando nel Vermont ed Hank ha bisogno di una mano che lo tiri fuori dalla valanga di tutte le sue delusioni. Se solo Callie fosse abbastanza coraggiosa da assumersi quell’incarico…
Oggi vi parlo del secondo romanzo della serie Gravity di Sarina Bowen: Caduto dal cielo.
 La serie è composta da tre romanzi autoconclusivi, di cui abbiamo avuto il piacere di leggere Venuto dal freddo, che ci racconta la storia di Dane e Willow.
Anche il secondo volume ce lo porta la Quixote edizioni e ci racconta la storia della migliore amica di Willow, Callie, e del campione di snowboard Hank “Hazardous” Lazarus.

Come si legge dalla trama, il tema affrontato dalla Bowen in questo romanzo è estremamente delicato. Parla di un ragazzo che da un momento all’altro trova la sua vita completamente stravolta: un incidente gravissimo nel luogo che ama di più, la montagna, mentre pratica lo sport per cui vive, lo snowboard, gli ha portato via tutto quanto e ora deve fare i conti con ciò che ha perso.


“I bordi dei tuoi sci non possono scavare nella neve per frenare, se vai troppo piano. Sembra u controsenso ma devi assumerti qualche rischio e prendere velocità, perché funzioni”.


Hazardous conduceva una vita sempre al limite, spericolata, circondato da donne e da vizi, con una splendida fidanzata modella e sportiva come lui, che appena le cose si fanno dure però lo lascia.
Questo romanzo è principalmente la storia della crescita di Hank, del suo togliere la testa da sotto la sabbia e del suo imparare ad apprezzare ciò che ha: una famiglia ricchissima che cerca di dargli il mondo e di rendergli la vita, nonostante ciò che gli è successo, il più semplice possibile; una sorella Stella, un po’ matta, che avremo il piacere di conoscere meglio nel romanzo successivo; un amico un po’ immaturo ma assolutamente leale, Bear (che si spera diventerà suo cognato nel prossimo libro), altri ragazzi nella sua stessa situazione, che non lo giudicano e con cui può esternare le sue debolezza e una dottoressa con la quale nasce da subito un legame, unito ad una forte e reciproca attrazione. Nel dolore e nella perdita, Hank è stato in grado di ritrovare a poco a poco la felicità, riscoprendo la bellezza della vita, ritrovando il sorriso e nuovi amici ed accorgendosi di desiderare qualcosa di molto diverso rispetto alla superficialità che contraddistingueva la sua vita.
Callie è una di quelle persone che vive la vita un po’ sottotono, si lascia trascinare dalla corrente, ad eccezione del suo lavoro: è l’unica cosa per la quale ha lottato, essere dottoressa era il suo
sogno e ha fatto di tutto per raggiungere il suo obiettivo. È una ragazza dolce e buona, che conquista il nostro Hazardous dal “primo” sguardo.
I due si conoscono il giorno dell’incidente di Hazardous, ma lui non si ricorda di lei. La ricorda da quando l’ha vista in ospedale dopo il suo ricovero e quando dopo nove mesi i suoi genitori lo spingono a partecipare ad una terapia sperimentale lui fa di tutto perché sia Callie a dirigere il progetto.


“Rimase lì ad indugiare ancora un po’, riflettendo che, anche se si vergognava ad ammetterlo, c’erano volte in cui si ritrovava a giudicare le persone sdraiate su quei letti. Capitava che si chiedesse perché quel dato paziente avesse pensato che fosse una buona idea andare su quella teleferica così vicina agli alberi o guidare così in fretta sotto la pioggia battente. Callie era sempre stata prudente e quando vedeva i risultati di un incidente che sarebbe stato possibile evitare, non poteva fare a meno di emettere una sorta di giudizio, ma il ricordo di Hanz Lazarus, che roteava su se stesso senza alcuno sforzo contro il cielo blu, era indelebile e, malgrado la pericolosità, così crudelmente dimostrata da quella figura addormentata sul letto, non doveva chiedersi perché lui avesse scelto di prendersi un tale rischio, perché ne aveva visto la bellezza e la forza con i propri occhi”.


Da questo momento i due iniziano a vedersi sempre più spesso e i sentimenti che provano l’una per l’altro continuano a crescere. Ma ci sono tanti, troppi ostacoli con cui fare i conti: le conseguenze fisiche e psicologiche dell’incidente e della paralisi, il rapporto medico paziente che li lega e le profonde insicurezze di Callie.


“Callie gli sorrise, ma il suo cuore si contrasse dolorosamente. Per Hank, tutto quello che aveva fatto era pura gratificazione, da cuore in gola e da pelle d’oca, ma lei sapeva che non sarebbe mai più riuscita a togliersi quella notte dalla testa o dal cuore. Quegli splendidi occhi scuri e quel sorriso storto da ragazzaccio sarebbero rimasti per sempre impressi nel suo cuore, come la vista di quelle braccia scolpite tra le sue cosce”.


Ogni romanzo frappone degli ostacoli tra i due protagonisti e questa è una di quelle rare volte in cui le difficoltà mi sono parse ben costruite, reali, sensate, del tipo che vuoi proprio vedere come faranno i protagonisti a superarle.
La trama non presenta particolari originalità o colpi di scena, è un romanzo che definirei semplicemente emozionante: regala emozioni forti e diverse fra loro, intensificate dalla meravigliosa ambientazione innevata del Vermont e delle sue montagne, senza mai sfociare né nella drammaticità pura, né nella superficialità. Mi è parso che l’autrice abbia creato un perfetto equilibrio tra la forza dei personaggi e le difficoltà che hanno dovuto affrontare, presentando momenti indubbi di sconforto ma al contempo facendoli reagire e scoprire la bellezza e la felicità che possono trovare anche quando sembra tutto nero.
Ho trovato questo romanzo più profondo e complesso rispetto al primo, sebbene la parte finale sia stata risolta un po’ troppo in fretta secondo me.
 In ogni caso, Hank non può non conquistarvi, con i suoi tatuaggi e la sua dolcezza straziante: è stata un’emozione unica accompagnarlo ad ogni passo che lo ha portato a scoprire qualcosa di nuovo che non conosceva, come l’amore, o che credeva perso per sempre, come il futuro e la speranza.
 Le sue reazioni di totale e genuino stupore, così inaspettate da parte di chi come lui aveva avuto apparentemente tutto dalla vita ed era apparso sempre come un ragazzo ricco e superficiale, e le sue insicurezze rendono più reale e profondo il suo percorso di crescita.


“Non c’era mai stato un momento più perfetto di quello nella sua vita. Tutte le sye frustrazioni caddero, sostituite da un potente mix di affetto e trionfo; ogni parte di lui, perfino le cicarici che portava nel corpo e nel cuoe, ritornava in vita per quel momento. Tutte le sue precedenti sofferenze erano ancora lì con lui, a nutrire e fomentare il piacere che stava provando. Fino a quel momento, non aveva capito che rendevano quel momento molto più dolce”.


Ho apprezzato molto anche i personaggi secondari, come il fisioterapista di Hazardous, Bear e Stella e mi è piaciuto molto rivedere Dane e Willow e i loro bambini.
Aspetto assolutamente il terzo e spero di vedere sempre più romanzi della Bowen in Italia. Grazie Quixote!!



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