Un passo nell'arte: #1. "Gli amanti" di Magritte

Nasce la rubrica Un passo nell'arte, dedicata ai quadri più belli della storia. Ad aprire le danze è Francesca Fistetto, che ci parla oggi di Magritte e del celebre dipinto Gli amanti.


René Magritte (1898 – 1967) è stato uno dei più grandi pittori del Belgio e tra i massimi esponenti del surrealismo. È noto con il soprannome “le saboteur tranquille” per la sua capacità di insinuare dubbi nel reale, rappresentando soggetti apparentemente realistici, che però stupiscono per dettagli misteriosi che conferiscono all’opera un significato nuovo e insolito.

Nel famoso dipinto “Gli amanti”  è possibile notare questo particolare vezzo dell’artista.
La tavola risale al 1928 e la sua prima versione è ubicata presso la National Gallery of Australia.

Il tema raffigurato era assai comune al tempo, tuttavia Magritte vi aggiunge un nuovo particolare: il bacio degli amanti è nascosto da un panno bianco, un sudario che impedisce loro di vedersi.


La figura maschile è sicuramente quella più emblematica: indossa una giacca scura, una camicia bianca ed una cravatta nera. D’altra parte, la donna è avvolta da un semplice abito rosso.
Gli amanti si stagliano su uno sfondo dai toni blu, che funge da contrasto, mentre a destra vi è una parete rossa che incornicia la scena.

La rappresentazione dell’amore che ci fornisce l’artista è alquanto malinconica ed è proprio da questo senso di angoscia che scaturiscono le varie ipotesi circa l’interpretazione dell’opera.

Una fra tutte si ricollega alla vita personale di Magritte: la perdita della madre a soli 14 anni. Régina Bertinchamps si suicidò  gettandosi nel fiume Sambre, con la testa avvolta in un lenzuolo.

Il colore rosso diviene quindi un chiaro richiamo al tragico lutto.

Secondo un’altra supposizione, l’opera richiama un’ossessione di Magritte: quella di coprire i volti anche nella vita reale.

Contestualizzando l’opera ai giorni nostri, si evidenzia l’incomunicabilità della coppia. Questo lenzuolo funge da difesa contro il mondo esterno, che si caratterizza in quanto sterile, privo di passione. Lo sfondo a tinta unita potrebbe essere il simbolo di una società conformista, che agisce secondo precise regole e reprime la sfera emotiva, componente essenziale dell’essere umano.
Tuttavia, questo scudo di stoffa rende ciechi gli amanti, l’uno di fronte all’altro. La mancanza di dialogo sopprime il sentimento amoroso e segna il declino della loro relazione.

Qual è il messaggio di Magritte? 
È più facile nascondersi dietro ad un velo di ipocrisia che rompere la monotonia con il grido della verità. 

Siamo la generazione dei social, della messaggistica istantanea, eppure abbiamo perso l’arte del dialogare. Perché, in fondo, comunicare è proprio questo: stabilire un contatto con l’altro e tradurre i sentimenti in parole. È un processo creativo.

L’assenza di questo essenziale passaggio è la causa della rottura di questo legame così debole. Crea silenzi assordanti e una distanza incolmabile. Ed è così che l’amore non si tramuta in odio, ma peggio, in indifferenza. Niente ci tocca, niente ci sposta: siamo lì, in un equilibrio perfetto che rasserena gli animi, ma congela il cuore.

Magritte, da grande visionario, aveva già compreso che è meglio litigare in due, che ritrovarsi da soli con la propria ombra.

Francesca Fistetto

Commenti

  1. Come da un quadro possa nascere una riflessione così profonda e interessante è stupefacente. Non sapevo della tragica fine della madre dell'artista quindi fino a questo momento ero convinta che il significato fosse l'incomunicabilità... ora ho scoperto un'altra possibile versione!

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    1. È vero, è meraviglioso come un quadro possa suscitare tante idee e tanti collegamenti

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