Blog Tour "Sulle tracce di Jack lo Squarciatore-Alla ricerca del Principe Dracula-In fuga da Houdini" di Kerri Maniscalco




Con Audrey Rose e il suo partner in crime Thomas abbiamo vissuto delle avventure da capogiri, ma voi conoscete bene i personaggi dietro al quale inizia tutto?





Titolo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore 

Autore: Kerri Maniscalco

Editore: Mondadori

Prezzo cartaceo: 20 euro 

Prezzo cartaceo: 15 Settembre 2020 

Sulle tracce di Jack Lo Squartatore





È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.

Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d’esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.

Chi era Jack lo squartatore?

Jack lo squartatore, o Jack the ripper in inglese, è lo pseudonimo utilizzato dal serial killer che gettò nel terrore più assoluto l’intera Londra nell’autunno del 1888. Ricordato sia per l’efferatezza dei suoi delitti che per l’alone di mistero che sorse intorno alla sua figura, data la difficoltà di risolvere il caso. La sua vera identità non è ancora stata scoperta. Il teatro degli omicidi fu Whitechapel, un quartiere molto degradato ai tempi degli omicidi, nell’East End londinese. Gli assassinii avvennero tra il 7 agosto e il 10 settembre del 1888, e furono attribuiti a Jack lo squartatore cinque omicidi conclamati di prostitute. Ma c’è il sospetto che i delitti siano stati molti di più. Secondo alcuni studiosi sarebbero dalle 4 alle 16 vittime probabili, oltre a quelle già a lui attribuite. 

Il primo profilo di Jack lo squartatore fu redatto per la prima volta da Thomas Bond, medico legale che analizzò i corpi delle vittime. Descrisse un uomo misogino, che attuava assassini di natura sessuale, quasi a voler annullare la femminilità delle vittime. Fu descritto come affetto da satiriasi, l’equivalente maschile della ninfomania. Era un uomo prestante, che girava con un grande mantello per potersi nascondere meglio. Considerando che gli omicidi avvennero tutti in un unico quartiere e soprattutto nei fine settimana, alcuni ipotizzarono che l’omicida avesse un lavoro stabile e regolare nel quartiere. Altri invece congetturarono che potesse essere un uomo dell’alta borghesia o della nobiltà, forse un medico, che veniva a compiere i suoi atti criminali in un quartiere povero per sviare più facilmente i sospetti. Il caso è entrato così nel profondo dell’immaginario collettivo che ci furono moltissime teorie sulla possibile personalità dell’assassino, fino ad includere chiunque, anche molti personaggi famosi che non erano, in realtà, mai entrati a far parte delle indagini della polizia, tra cui addirittura Oscar Wilde e Lewis Carroll.

Sulle orme di Jack lo Squartatore: 130 anni di film, giochi e fumetti |  Cultura Pop

Info prese da EasyLondon



Titolo: Alla ricerca del Principe Dracula

Autore: Kerri Maniscalco

Editore: Mondadori

Prezzo cartaceo: 20 euro 

Prezzo cartaceo: 15 Settembre 2020 

Alla ricerca del Principe Dracula





Dopo aver scoperto con orrore la vera identità di Jack lo Squartatore, Audrey Rose Wadsworth lascia la sua casa nella Londra vittoriana per iscriversi – unica donna – alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d’Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell’oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l’Impalatore, altrimenti noto come Principe Dracula.

Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all’oscuro assassino. Vivo o morto che sia.

Chi era il Principe Dracula?

Il personaggio di Dracula è ormai entrato nell’ immaginario collettivo, come il vampiro assetato di sangue, creatura infernale, simbolo del male e dell’abominio. Dracula viene identificato con Vlad III di Valacchia (1431-1477), conosciuto anche solo con il nome Vlad, membro della Casa dei Draculesti (da cui, appunto il patronimico Dracula). Si narra che fosse figlio di Vlad II Dracul, illustre membro dell’Ordine del Drago, istituzione creata per dare protezione al Cristianesimo nell’Europa orientale. Un’ altra denominazione che gli fu attribuita in maniera postuma, circa 100 anni dopo la sua morte, fu quella di Vlad Tepes, cioè Vlad l’Impalatore, in quanto sembra che avesse il particolare vezzo di impalare, anche in maniera diretta, i suoi nemici. È necessario ricordare che Vlad III è considerato, in Romania, un vero e proprio eroe popolare, per il merito di aver protetto la popolazione rumena sia dagli attacchi provenienti dal nord del Danubio che da quelli provenienti da sud. L’attribuzione dell’appartenenza di Vlad al regno delle tenebre inizia a delinearsi, non solo per la fama di guerriero particolarmente accanito e brutale, ma anche per un equivoco di fondo derivante da due elementi combinati fra loro: il nome e la simbologia dell’ordine cavalleresco di appartenenza. Come abbiamo accennato, già il padre di Vlad era membro dell’Ordine del Drago, fondato da Sigismondo di Lussemburgo nel 1418. Vi è da osservare che il simbolo di tale confraternita è un dragone prostrato, raffigurato con la coda avvolta intorno al collo, mentre sulla schiena del mostro è collocata una croce che vuole indicare la vittoria definitiva di Dio sul male. Nel Medioevo, il drago era simbolo del demonio. In lingua romena, Dracul vuol dire anche diavolo, oltre ad indicare la casata di Vlad, che con l’aggiunta del suffisso -ulea, si può tradurre come “figlio del diavolo”. Secondo la maggior parte degli autori, Vlad sarebbe nato nell’odierna Transilvania, attuale regione della Romania centrale, allora facente parte del Principato di Valacchia. Tuttavia, mancano prove certe dell’evento, sembrando piuttosto un tentativo di tenere legato Vald al personaggio del famosissimo romanzo di Bram Stoker, rappresentato al cinema da Francis Ford Coppola nel 1992, di cui parleremo tra un attimo. Si pensa, comunque, che per alcuni anni della sua giovinezza, Vlad abbia soggiornato effettivamente a Sighisoara, in Transilvania, in quanto si trattava di una zona di confine e suo padre aveva ricevuto l’incarico dall’imperatore del Sacro Romano Impero, Sigismondo, l’incarico di proteggere le frontiere meridionali del suo territorio dagli attacchi ottomani, in cambio di un chiaro riconoscimento delle ambizioni del casato di Dracul sulla Valacchia. Di seguito Vlad, fu portato nella capitale del principato, Targoviste, dove gli furono impartiti gli insegnamenti sull’abilità nel combattimento, la geografia, la matematica, le scienze e le lingue ( si pensa allo slavo ecclesiastico antico, il tedesco, il latino e l’ungherese), nonché le arti classiche e la filosofia. Si presume che il principe Vlad III diventò una persona di notevole cultura e di marcato carisma. L’atteggiamento di suo padre fu molto ondivago, dapprima alleato con l’Ungheria, passò poi ad avvicinarsi al Sultano turco, quando comprese che si trattava dello stato più potente dell’intera penisola balcanica. Dopo alterne vicende e altri conflitti, suo padre strinse un nuovo trattato con la “Sublime porta”, come amava farsi chiamare il governo del sultano, tra le cui condizioni vi fu quella di concedere i due figli in ostaggio, a cui, comunque, fu riservato un trattamento principesco alla corte di Adrianopoli. A fasi alterne, Vlad III salì sul regno di Valacchia in tre periodi diversi, combattendo strenue guerre contro gli Ottomani che volevano dominare sull’intera penisola balcanica e faticando non poco a mantenere l’ordine interno, a causa dell’opposizione dei Boiardi, l’aristocrazia feudale, che tendeva a mantenere i propri benefici economici e di autonomia. Vlad ottenne la fama di “impalatore”, non solo ai danni dei nemici turchi, ma anche degli avversari interni, in primo luogo sterminò i Sassoni di Transilvania.

Vlad III di Valacchia - Wikipedia

Info prese da Auralcrave


Titolo: In fuga da Houdini

Autore: Kerri Maniscalco

Editore: Mondadori

Prezzo cartaceo: 22 euro 

Prezzo cartaceo: 15 Settembre 2020 

In fuga da Houdini




Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l’America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l’esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l’altra, giovani donne vengono trovate morte.

Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull’identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

Chi era Harry Houdini?

Harry Houdini, nato Erik Weisz (Budapest, 24 marzo 1874 – Detroit, 31 ottobre 1926), è stato un illusionista e attore austro-ungarico naturalizzato statunitense. È stato uno dei più famosi illusionisti ed escapologi della storia, reso celebre dalle sue fughe impossibili. All'età di quattro anni, Houdini si trasferì con la famiglia, originaria dell'Ungheria (in quel tempo parte dell'Impero austro-ungarico), negli Stati Uniti; in tale occasione i nomi furono modificati al fine di renderli più americani: il nome del bambino passò quindi da Erik Weisz a Ehrich Weiss. I Weiss dapprima vissero ad Appleton (Wisconsin), dove il padre Mayer Samuel Weiss prestava servizio nella locale congregazione ebraica riformata in qualità di rabbino. In seguito, nel 1887, Mayer si trasferì con il figlio a New York, dove vissero in una pensione sulla 79ª strada, fino a quando la famiglia non fu in grado di riunirsi in un alloggio definitivo. Nel 1891 Ehrich divenne un illusionista professionista, riscuotendo però poco successo. La fama arrivò per lui quando iniziò ad esibirsi come escapologo; scelse il nome d'arte di Harry Houdini come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin e riuscì nel 1913 a farlo diventare il suo nome legale. Agli inizi la sua carriera di incantatore non riscosse un grande successo, ma gli fece incontrare nel 1893 Wilhelmina Beatrice "Bess" Rahner, anch'ella illusionista, che sposò dopo un corteggiamento durato tre settimane. Bess divenne la sua assistente di scena per tutto il resto della sua carriera. Houdini inizialmente si applicò ai giochi di carte e alle altre arti di prestigio tradizionali - si autoproclamò il re delle carte - ma cominciò presto a sperimentare le sue evasioni. La sua grande occasione venne nel 1899, quando incontrò lo showman Martin Beck. Beck, impressionato dal numero di Houdini con le manette, gli consigliò di concentrarsi sulle evasioni e lo inserì nel circuito di spettacoli di vaudeville dell'Orpheum. Nel giro di pochi mesi si esibì nei teatri di vaudeville più rinomati degli Stati Uniti e nel 1900 andò ad esibirsi in Europa. Al suo ritorno negli Stati Uniti, quattro anni dopo, era diventato una leggenda. Nel 1913 presentò quello che per molti è il suo numero più famoso, la cella della tortura cinese dell'acqua, in cui rimaneva sospeso a testa in giù in una cassa di vetro e acciaio piena d'acqua e chiusa a chiave.Nei primi vent'anni del XX secolo Houdini si esibì con grande successo in tutti gli Stati Uniti. Era capace di liberarsi da manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda o immerso nell'acqua e sotto gli occhi del pubblico. Benché non fosse facile, l'intero spettacolo di Houdini, evasioni comprese, era eseguito anche dal fratello Theo Weiss ("Dash") con lo pseudonimo di Hardeen. La più grande differenza tra i due era nel numero della camicia di forza; Houdini disarticolava entrambe le sue spalle per uscirne, Hardeen era in grado di disarticolarne una sola.Svelò alcuni dei suoi trucchi nei libri scritti negli anni venti. Molti lucchetti e molte manette potevano venire aperti solo applicandovi una forza sufficiente in un modo particolare, altri potevano venire aperti con l'aiuto delle stringhe delle scarpe. A volte usava chiavi o bastoncini opportunamente nascosti. Era in grado di fuggire da un barile per il latte riempito d'acqua il cui tappo era legato ad un collare da lui indossato perché il collare poteva essere staccato dall'interno. Quando era legato da corde o da una camicia di forza, riusciva a crearsi uno spazio per muoversi dapprima allargando spalle e torace, poi allontanando appena le braccia dal corpo e quindi disarticolando le spalle. Il suo numero della camicia di forza fu inizialmente eseguito dietro un sipario, da cui lui balzava fuori nuovamente libero, ma poi Houdini scoprì che senza il sipario il pubblico era molto più affascinato dal vederlo lottare per liberarsi. Negli anni venti, dopo la morte dell'amata madre, Houdini dedicò le sue energie a smascherare medium e parapsicologi, un'attività che verrà poi proseguita ai nostri giorni, tra gli altri, dal prestigiatore James Randi e dalla coppia Penn & Teller. La preparazione tecnica di Houdini nelle arti della prestidigitazione gli permise di svelare frodi che avevano fino ad allora ingannato molti scienziati e accademici. Divenne un membro del comitato di Scientific American che offriva un premio in denaro a chiunque avesse saputo dimostrare di possedere capacità soprannaturali. Grazie a lui il premio non fu mai ritirato. A mano a mano che la sua fama di "acchiappafantasmi" cresceva, Houdini iniziò a frequentare sedute spiritiche in incognito, accompagnato da un reporter e da un ufficiale di polizia. La più famosa medium che cercò di smascherare fu Mina Crandon, nota con il nome di Margery. Houdini seppe riprodurre gli effetti delle sedute della Crandon, ma il trucco dietro alcuni aspetti delle sedute di quest'ultima rimase ignoto e controverso. Per esempio, nessuno ha mai saputo spiegare con esattezza il dispositivo che permetteva la comparsa della seconda mano 'teleplasmica' della Crandon. Quest'attività costò a Houdini l'inimicizia di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), il creatore di Sherlock Holmes. Nonostante Holmes fosse un razionalista che rifiutava il soprannaturale, il suo creatore Doyle era un fervente credente nello spiritismo e si oppose pubblicamente a Houdini, rifiutandosi di credere ai suoi resoconti. Houdini morì di peritonite, in seguito alla rottura dell'appendice, nella notte di Halloween del 1926, all'età di cinquantadue anni. Solo due settimane prima aveva subíto un colpo all'addome da uno studente di boxe della McGill University a Montréal. Questi, andandolo a trovare nel suo camerino, volle mettere alla prova i leggendari muscoli addominali di Houdini dandogli dei pugni, cosa che lui normalmente permetteva, ma quella volta, colto di sorpresa, non ebbe il tempo di prepararsi a ricevere i colpi. A dispetto della più diffusa opinione, comunemente accettata dal pubblico, la morte non fu provocata dal solo colpo. Ai funerali, tenutisi il 4 novembre a New York, parteciparono oltre duemila persone. È stato sepolto al Machpelah Cemetery, nel quartiere del Queens, con il simbolo della Society of American Magicians scolpito nella pietra; la sua tomba si trova accanto a quella dell'adorata madre. Houdini lasciò un'ultima lancia nelle mani degli oppositori dello spiritismo: poco prima di morire fece un patto con la moglie Bess dicendole che se fosse stato possibile l'avrebbe contattata tramite un messaggio in codice convenuto tra loro due ("Rosabelle, rispondi, parla, prega, rispondi, guarda, parla, rispondi, rispondi, parla"). Ogni notte di Halloween, per i successivi dieci anni, Bess tenne una seduta spiritica per verificare il patto. Nel 1936, dopo un'ultima fallimentare seduta sul tetto del Knickerbocker Hotel di Los Angeles, Bess si arrese e spense la candela dicendo: "Anche la mia ultima speranza se ne è andata. Non credo che Houdini possa tornare da me o da chiunque altro. Ho mantenuto viva la fiamma accanto alla fotografia di Houdini per dieci anni, ma è giunto il momento di spegnerla. Buona notte Harry". Tuttavia, il medium Arthur Ford riferì che la comunicazione del "codice Houdini" alla moglie Beatrice sarebbe avvenuta nel 1928 dopo alcune sedute spiritiche. Nel marzo del 2008, George Hardeen, un pronipote del grande illusionista, ha riportato alla ribalta la tesi della morte per avvelenamento (già avanzata da alcuni il giorno del funerale) perpetrata presumibilmente da sostenitori dello spiritismo. Per determinare l'effettiva causa della morte Hardeen ha quindi chiesto l'esumazione di Houdini ed ha ingaggiato due famosi medici.



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