Blog Tour "L'incanto del buio" di Elisabetta Gnone

 









Titolo: L'incanto del buio

Autore: Elisabetta Gnone

Editore: Salani Editore

Serie: Fairy Oak #2





Fairy Oak è un antico villaggio incantato, cresciuto attorno a Quercia, il grande albero fatato da cui prende il nome. A Fairy Oak i Magici della luce e del buio hanno stretto alleanza e vivono in armonia con i Nonmagici. Ma il tempo della pace sembra destinato a finire, perché un antico nemico è tornato in cerca di rivincita. Il Signore del Buio vuole governare il mondo nell'oscurità e il suo potere si fa ogni giorno più forte. L'antica alleanza tra Luce e Buio vacilla. Tuttavia un legame appare indissolubile, quello che unisce Vaniglia e Pervinca, le streghe gemelle, uguali e opposte, Luce e Buio nello stesso sangue. Su quel legame il Nemico calerà la sua scure. Saprà resistere Pervinca all'incanto del buio? Da questo dipende la salvezza dei Magici e dei Nonmagici della Valle.
Età di lettura: da 8 anni.



L'oscurità, il buio, o la tenebra (quest'ultimo usato più spesso al plurale) è l'assenza di luce. I sentimenti dell'uomo in assenza di luce sono stati fonte di metafore nell'ambito della letteratura e di simbolismo nell'arte. In questo campo, con l'uso del chiaroscuro, l'oscurità enfatizza o contrasta la luce.

In alcune culture l'oscurità viene abbinata al male o al peccato. È possibile riscontrare il significato negativo dell'oscurità nella Divina Commedia di Dante: nei primi versi, infatti, il poeta toscano si ritrova in una selva oscura.

Il significato allegorico di questa condizione può contenere tuttavia un risvolto positivo, nel senso che occorre prima passare attraverso la notte oscura dell'anima, in cui il Sé individuale è costretto a confrontarsi con la propria Ombra interiore, per potere poi ritrovare la luce. In alchimia ad esempio l'oscurità è la fase iniziale della grande opera, quella della putrefazione o dissolvimento denominata nigredo, rappresentata da simboli come un corvo o un sole nero, che è necessario attraversare per riuscire a creare la pietra filosofale.




 Il termine luce (dal latino lux) si riferisce alla porzione dello spettro elettromagnetico visibile dall'occhio umano, approssimativamente compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza d'onda, ossia tra 790 e 435 THz di frequenza. Questo intervallo coincide con il centro della regione spettrale della luce emessa dal Sole che riesce ad arrivare al suolo attraverso l'atmosfera. I limiti dello spettro visibile all'occhio umano non sono uguali per tutte le persone, ma variano soggettivamente e possono raggiungere i 720 nanometri, avvicinandosi agli infrarossi, e i 380 nanometri avvicinandosi agli ultravioletti. La presenza contemporanea di tutte le lunghezze d'onda visibili, in quantità proporzionali a quelle della luce solare, forma la luce bianca.

La luce, come tutte le onde elettromagnetiche, interagisce con la materia. I fenomeni che più comunemente influenzano o impediscono la trasmissione della luce attraverso la materia sono: l'assorbimento, la diffusione (scattering), la riflessione speculare o diffusa, la rifrazione e la diffrazione. La riflessione diffusa da parte delle superfici, da sola o combinata con l'assorbimento, è il principale meccanismo attraverso il quale gli oggetti si rivelano ai nostri occhi, mentre la diffusione da parte dell'atmosfera è responsabile della luminosità del cielo.

Sebbene nell'elettromagnetismo classico la luce sia descritta come un'onda, l'avvento della meccanica quantistica agli inizi del XX secolo ha permesso di capire che questa possiede anche proprietà tipiche delle particelle e di spiegare fenomeni come l'effetto fotoelettrico. Nella fisica moderna la luce (e tutta la radiazione elettromagnetica) viene composta da quanti, unità fondamentali di campo elettromagnetico chiamate anche fotoni.




Buio. 
Luce. 
Due opposti, ma senza uno non esisterebbe l'altro.

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