Recensione "Il sentiero delle lucciole" di Jane Rose Caruso

 

In seguito alla morte del padre, Melanie Sophie Spencer, affermata psicologa, è costretta a trasferirsi da Parigi nella fattoria dove è cresciuta, a Conerville.Non è facile, per Melanie, ritrovarsi faccia a faccia con i ricordi più dolci, intimi e dolorosi della sua infanzia: la vita in campagna, i sapori e gli odori di casa, ma anche la morte di sua madre e il bullismo subito da adolescente.Dal passato di Melanie non tornano, però, solo i tramonti infuocati, l’odore del fieno appena tagliato e i malinconici ricordi familiari, ma anche Jonny, il suo migliore amico da bambina, la ragione per cui Melanie è riuscita a sopportare tutto.Per la ragazza inizia uno struggente viaggio nel passato, partendo da Conerville... dove i sentieri sono illuminati dalle lucciole e dalla speranza.



Melanie Sofie Spencer è tornata a Conerville, nella sua stanza che profuma di passato e nella quale è possibile ancora avvertire gli odori e le sensazioni provate nella sua infanzia, nella sua adolescenza, quando vivere in una fattoria andava a scontrarsi con gli ideali del "lusso", motivo di scherno dei suoi compagni.
Leggere questo piccolo racconto è una carezza per l'anima. Ho sempre letto di questa capacità di Jane Rose Caruso che, nei suoi libri, riesce a sollevare i malumori, a curarli. Ora, però, ne sono certa, e posso dire che questa scrittrice sia un'incredibile scoperta. 
Insomma, preparatevi un tè, acquistate i suoi libri e godetevi la lettura.
Non ve ne pentirete!



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