Recensione "Oltre ogni sbaglio" di Maddalena A. Cecere

 






Titolo: Oltre ogni sbaglio

Autore: Maddalena A. Cecere 

Editore: Self Publishing

Prezzo ebook: 2,00 euro 






Quando Stefan e Greta confessano a Sasha e a Stella che vogliono separarsi, questi ultimi decidono di aiutare i due a ritrovare l'armonia in tutti i modi possibili. Arrivano addirittura a regalare loro un viaggio e a occuparsi della prole in loro assenza.
In fondo, Stefan è il gemello di Sasha, il gemello che l’ha sempre sostenuto.
In fondo, Greta è la migliore amica di Stella, un’amica che l’ha sempre sostenuta.
È arrivato il momento di ricambiare il favore, anche perché in ballo c’è il futuro dei loro adorati nipoti.
È vero, tra Sasha e Stella non corre buon sangue e il loro rapporto non è tutto rose e fiori. Diciamo che sarebbe più corretto parlare di un odio dettato da un passato che si trascinano dietro da tempo. Troppo tempo!
Un modo per far funzionare le cose ci sarebbe: stabilire una tregua.
Una tregua precaria, ma sempre meglio di niente, no?
Solo due settimane. Cosa potrà mai succedere?
Se non contassimo i dilemmi dei nipoti adolescenti e i capricci insistenti della nipotina di sei anni, be’, niente.
E se un segreto svelato e un contrattempo inatteso sconvolgessero le carte in tavola?
Ok, non sarà facile, ma la vita è tutto fuorché semplice.
Un uomo e una donna impegnati in una tregua momentanea.
Una famiglia in crisi.
Due adolescenti problematici.
Una bambina capricciosa.
Una miriade di imprevisti che metteranno a dura prova un equilibrio instab… inesistente.
Niente, questa storia fa acqua da tutte le parti, non ci resta che sperare in un miracolo.


Stella e Sasha.
Sasha e Stella.
Non c'è Stella senza Sasha e non c'è Sasha senza Stella.
Lo dimostra anche il tatuaggio che hanno, una S al quadrato.
È uscito il 16 dicembre il nuovo libro di Maddalena A. Cecere, come sempre in punta di piedi, senza tanto clamore, senza tanta pubblicità.
Io l'ho letto perché adoro lo stile di Maddalena e anche questa volta non sono rimasta delusa.
La scrittura di Maddalena è unica. 
Graffiante, audace, ironica e profonda, proprio come lei.
Come in tutti i libri che ha scritto, il personaggio femminile è una donna con le palle.
Con una personalità frizzante, indipendente e unica.
Questa volta però abbiamo anche un lui davvero stronzo. 
Sasha è il tipico uomo da prendere a badilate sui denti.
Sasha e Stella si conoscono fin da bambini, erano migliori amici, erano l'uno il rovescio della medaglia dell'altro.
Lei è emozione.
 Lui è razionalità.
Qualcosa, però, va storto e iniziano ad odiarsi, tra loro è un continuo ferirsi con gesti e parole, non riescono ad andare d'accordo per più di due minuti.
A parte quando finiscono a letto insieme.

La crisi coniugale tra la migliore amica di Stella e il fratello gemello di Sasha li porta a stipulare una sorta di tregua.
 Per permettere alla coppia , prossima alla separazione, di ritrovare l'equilibrio personale perso negli anni, Stella e Sasha di offrono come baby-sitter per i nipoti. Due settimane in cui dovranno convivere, alle prese con casa, lavoro, due gemelli adolescenti e una birbante bimba di sei anni.
Ritroviamo vecchie conoscenze e gli amici che abbiamo conosciuto nei precedenti romanzi di Maddalena (che vi consiglio vivamente di leggere).
Ho riso, mi sono arrabbiata, mi sono commossa.
Maddalena per me è un balsamo. I suoi libri mi lasciano sempre una sensazione di benessere e pace assurda.
Maddalena sappilo, voglio la storia di Dafne, e la voglio subitooooo.

«Corrompiamo Bella: la mamma sta preparando i muffin, mandiamo lei in missione» propone Sasha.
«Vuoi che mettiamo la riuscita del nostro piano nelle mani di una bambina di sei anni che ama fare il pappagallo?».
«Hai un’idea migliore?» mi interroga, guardandomi di traverso.
In effetti, no.
«Ok, io mi occupo dei genitori e tu della bambina che, con ogni probabilità, manderà a monte il nostro piano».
«Il nostro piano? Ti vorrei rammentare che io non so niente».
«Il mio piano, esatto. Piano che ho escogitato mentre tu te la spassavi con chissà chi» gli faccio presente.
«Sei gelosa?» mi canzona, esibendo un odioso sorriso.











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