Recensione "The Guard and the King" di Daria Torresan & Brunilda Begaj

   










Titolo: The Guard and the King

Autore: Daria Torresan & Brunilda Begaj

Editore: Self Publishing

Prezzo Ebook: 2,99 euro

Prezzo Cartaceo: 13,99 euro











Ci sono principesse che sognano il Principe Azzurro, e altre che si innamorano del cattivo della storia.

Le cugine Doko sono le discendenti dirette della famiglia più potente dell’Est Europa.
Lajza ha diciotto anni, un carattere forte e un segreto inconfessabile: la folle attrazione per la sua guardia del corpo.
Manol è un uomo ermetico, misterioso, sexy. È nato per proteggere ed è fedele ai suoi padroni.
C’è un divario tra loro, li allontanano vent’anni di età e l’estrazione sociale.
Lui lo sa che Lajza è intoccabile.
Ma lei lo provoca, lo intriga.
Gli offusca la mente come nessuna donna è mai riuscita a fare.
Una passione illecita e proibita li attirerà l’uno verso l’altra fino a farli impazzire.

Bianca ha ventun anni, un animo candido e un’innocenza cristallina. Non è preparata alla tempesta che sta per abbattersi su di lei e su tutta la sua famiglia. Qualcuno nell’ombra sta pianificando una feroce vendetta che ha come obiettivo proprio le giovani eredi.
Un uomo diabolico, crudele, spietato.
Ma anche terribilmente attraente, ammaliante.
Con un ego smisurato tanto da farsi chiamare Il Re.
Le si insinua tra i pensieri. Le altera il battito del cuore.
La fa vergognare per ciò che prova.
Perché lui brama la distruzione dei Doko, e lei non dovrebbe desiderarlo.

La partita che sta per svolgersi sarà decisiva: i pedoni si disporranno sulla scacchiera, si batteranno ognuno per il proprio re.
Quale sarà il finale?


Pur essendo autoconclusivo, il romanzo nasce come spin-off di The Aristocrats. Si consiglia di leggerli in ordine di pubblicazione per non incorrere in eventuali spoiler.


Avete mai partecipato ad un uscita in Rafting? (No, non sono del tutto impazzita e sì questa è la mia recensione sul nuovo romanzo di Daria e Brunilda)
Mentre leggevo Tgatk mi sembrava proprio di esser in quel canotto usato per le discese, allacciata alle cinture di sicurezza ma con il pensiero fisso che in qualsiasi momento mi sarei potuta ribaltare e finire nell' acqua gelata.
Come per un percorso di rafting, allo stesso modo si snoda tutto il nostro racconto. ( Nostro perché questo libro l'ho talmente desiderato che è anche un po' mio...di sicuro è mio il marito, Manol, ma vabbè... proseguiamo🤭🤣).
Dicevo...
L'inizio è tranquillo, viene ripresa la novella di Natale, riadattata e lievemente modificata, per renderla più affine al resto del libro, perciò riviviamo la storia di Lajza e Manol, il loro primo bacio la loro prima volta...e tutto prosegue lineare e liscio...

«Baciami se ne hai il coraggio» mi provocò. «Piccola peste...» Accennò un sorrisetto. «Sto aspettando.» «Aspetterai in eterno.» Ma le nostre bocche erano sempre più vicine. «Codardo» mi accusò in un sussurro. Codardo no. Codardo non aveva osato dirmelo nessuno. E allora lo feci, la divorai.

Ma ecco che arriva la prima curva, una curva che nasconde delle rapide... Bianca e Lajza vengono rapite, Roel è ferito e tutto sembra perduto, ma si sa, una volta superate le rapide ci dovrebbe essere un momento di quiete....si come no, parliamo di Daria e Brunilda, e con loro mai nulla è scontato.
Preparatevi ad un viaggio adrenalinico, al limite dell'infarto.
In vari momenti ho desiderato lanciare il Kindle, in altri ho riso a crepapelle ( Roel in questo vince su tutti), in altri mi sono commossa, ad un certo punto vi confesso che mi sono scese le lacrime, e anche qui la colpa è di Roel.


Non è semplice per me scrivere la recensione di questo libro.
Io che ho amato alla follia The Aristocrats, io che ho rivendicato Manol come marito da subito, io che ho aspettato trepidante questa nuova storia, non ero minimamente pronta a quello che poi ho trovato tra queste righe, tra questi capitoli che mi hanno tenuta inchiodata al kindle per un weekend, trascurando anche la famiglia. 
Sono certa che non riuscirò mai a parole a descrivere totalmente le emozioni che questa storia mi ha lasciato.
Questa non è la storia di Manol e Lajza, non è nemmeno la storia di El Rey e Bianca.
Come del resto The Aristocratis non era la storia di Roel e Keleste o di Rezart e Kleisa.
 La protagonista assoluta di questo romanzo è la famiglia, tutta, nella sua complessità, nel suo essere meravigliosamente allargata, nell'essere sicuramente una famiglia disfunzionale ma allo stesso tempo perfetta.
Famiglia il cui capo indiscusso è Lei, Kendra Norik.
 L'attrice non protagonista che merita l'oscar, sia in The Aristocrats che in Tgatk, Lei che alterna cervello a mano ferma, calma a fierezza e che mai abbassa la testa.

«Ha sbagliato. E, a casa mia, chi sbaglia paga.» «Non te lo lascerò fare.» Ero incredulo davanti all’ostinazione con cui Kendra mi difendeva. Non lo meritavo. «Prova a fermarmi» la sfidò. Kendra rise, e quando Kendra sogghignava così era meglio dileguarsi. Alzò la sua pistola ma, invece di puntarla al soffitto come aveva fatto poco prima, mirò verso il genero. «Sai che non reagisco bene alle minacce. Almeno quanto alle offese» le ricordò Roel. «Pensa bene a quello che stai facendo.» «L’ho già fatto.»

Io AMO questa donna.
Lo so che non vi ho detto praticamente nulla della storia, ma è impossibile farlo senza rischiare di incappare in qualche spoiler, ci sono talmente tanti colpi di scena che solo leggendolo si può capire.
È un susseguirsi di emozioni, rabbia che diventa amore, vendetta che si trasforma in rinascita, dolore che diventa vita...
Questo libro è un quadro dove ogni colore ha la sua importanza.
È verde come la gelosia, il rancore, ma è anche speranza e  rinascita.
È giallo come il tradimento e la falsità, ma è anche il sole che riscalda gli animi e dà nuova vita.
È blu come la tristezza e il buio di una notte senza stelle, ma è anche fiducia, speranza e lealtà.
È bianco come la morte e la freddezza di un cuore ferito, ma è anche purezza, innocenza e pace.
E infine, è rosso come il sangue, la rabbia, la violenza, ma è anche e soprattutto amore, passione e fuoco.
Un fuoco che arde, che brucia tutto, spazzando via il passato per lasciare spazio ad una nuova vita.
Con questo libro lascio un pezzo del mio cuore alla famiglia Doko/Norik.
Grazie Daria e Brunilda, non so davvero che altro aggiungere se non che vi odio e vi amo in egual misura.









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